28 agosto 2016

Le vacanze sono finalmente quasi finite. Eh, sì, perché per noi di Magnitudo Nove “vacanza” significa il doppio del lavoro con un quinto del tempo e senza la connessione wifi!

Dal mare, dai monti e dalle isole abbiamo pianificato, organizzato, pubblicizzato e promosso il nostro Cottage ed è con tanto orgoglio che ci portiamo a casa piccoli, giganteschi risultati.
Ci siamo lasciati sulle rive del Tirreno e ci ritroveremo sulle sponde del lago di Nemi. Amici di sempre e nuovissimi compagni ci hanno voluto (bontà loro) al Festival Teatri di Paglia di Nemi (vedi blog del 17 agosto) e a giudicare dalla reazione alla piccola anteprima che abbiamo proposto durante la serata inaugurale di fine luglio, le premesse sono ottime.

Nell’attesa la Magni si divide tra un Omèro e un òmero, o meglio una rotula, borbottando “che il cielo ci sia clemente, che le ginocchia reggano e che le nonne ci sostengano” e parla in senso letterario, visto che saremo all’aperto, che ha un crociato lasso e che la scuola non è ancora iniziata.
La Barbadoro è MIA, ovvero Missing in Acting, ma i dettagli non sono al momento condivisibili, per lo meno non senza una significativa bustarella. Per quanto ci manchi, siamo molto felici per lei e convinte di essere noi a portare fortuna.
Ma abbiamo per fortuna in sua vece la Vegliante, valente e indispensabile, attenta e insostituibile …

Orsetta, dal canto suo, è pronta.
Ha addirittura un vestitino nuovo comprato per l’occasione!
Abbiamo cercato di spiegarle che non è che ad ogni replica si cambia abito, ma lei è così contenta, dice che “è in armonia con la vegetazione spontanea di Nemi”.
Che dire … speriamo che alla Barbadoro piaccia …

9 settembre 2016

Il cielo impietoso affligge il Lazio con improvvise buriane e scrosci impazziti di pioggia. Tranne che sul versante del Lago di Nemi dove siamo noi a preparare, naso all’aria, dita incrociate, sacchi di plastica pronti a coprire la fonica. Pioverà? Non pioverà?
Non ha piovuto, alla fine, nemmeno una goccia.

Coccolati dall’accoglienza di Marco Mandracchia e Simona Ercolani, dal caffé di Anita e Ferruccio, di Luciana e Giuseppe, in un’atmosfera intima e raccolta è stata una replica selvaggia e serafica, ricca, diremmo, con ben 3 pezzi come illuminazione e l’intero sistema audio!

La prossima a teatro, o quantomeno in uno spazio teatralizzabile … ma i dettagli più avanti!

Prossimo passaggio: I MEDIA, DOPO TUTTO