TUTTO COMINCIÒ CON UN FISCHIO D’INIZIO …
23/04/2017

Era la primavera del 2017. In un pomeriggio assolato di fine aprile, Orsetta ha incontrato il CalcioSociale.
È stata una incredibile giornata, che si è snocciolata in momenti di conoscenza, di condivisione e soprattutto di gioco.
Sì, di gioco. Nel senso di partita; nel senso di correre appresso a una palla e, per un meraviglioso momento, pensare persino di riuscire a metterla in rete. Cosa che non si è verificata, ma non è questo il punto.

Il punto è: trovarsi in undici perfetti sconosciuti o quasi, uomini e donne insieme, ragazzi e vispi vecchietti, a fare squadra. Senza voler prevalere, a cercare di vincere. Ma soprattutto … di non morire dalle risate.
Il tutto in uno dei quartieri periferici della capitale, il Corviale, simbolo di un degrado e di un abbandono urbano senza apparente soluzione. Qui un gruppo di tenaci eroi sconosciuti ha ottenuto la gestione di un campo abbandonato, luogo di smercio e commercio clandestino. E con duro lavoro e l’aiuto di molti, lo ha trasformato in un’eccellenza di architettura ecosostenibile.
Ma soprattutto vi ha insediato e attivato un nuovo modo di vivere lo sport più famoso e più commercializzato del mondo. Utilizzandone le qualità per migliorare il mondo che ci circonda. O almeno un quartiere. Perché “cambiare le regole del calcio per cambiare le regole della società” è il motto del Calciosociale. Nato nel 2005, da dieci anni ha sede nel Campo dei Miracoli al Corviale.

E così, alla fine di una giornata memorabile, terminata addirittura con la vittoria del torneo da parte della sua squadra (“Nonostante la mia presenza” ci tiene a sottolineare Orsetta ogni volta, molto sportivamente!), la nostra ha preso una solenne decisione.
… E FINÌ CON UN APPLAUSO FINALE
Colpita al cuore dall’importanza e dalla potenza del lavoro di Massimo, Clio, Marco, Mauro, Alessio e tanti altri pazzi visionari volontari, Orsetta si è fatta avanti. E ha dichiarato di voler fare qualcosa.
L’embrione di idea iniziale si è sviluppato e articolato. Alla fine abbiamo deciso di utilizzare il Cottage come veicolo di conoscenza e sostegno del Calcio Sociale. Abbiamo così organizzato due repliche di beneficienza: la prima, il 27 maggio 2017, nel complesso monumentale di S. Agnese fuori le mura, con la partecipazione e l’accoglienza della comunità di S. Agnese; la seconda, il 16 giugno 2017, al Campo dei Miracoli stesso, con la partecipazione e l’accoglienza di Calcio Sociale.

La replica a S. Agnese rappresenta la chiusura del cerchio iniziato proprio quella domenica assolata.
E l’apertura di un capitolo tutto nuovo.
Viene allestito un palco nella magnifica sala Giulio II, davanti al trionfante altorilievo di un sarcofago (vuoto, o per lo meno così ci hanno assicurato!). Il pubblico, che ha riempito quasi interamente la sala, viene invitato a donare quello che si sente. Tutto il ricavato va a sostegno delle attività del Calcio Sociale.
Al termine dello spettacolo, invitiamo i rappresentanti di Calciosociale sul palco. E così Marco il dottore, sua moglie Francesca, Mauro il veterano e Massimo l’architetto raccontano il senso e il progetto Calciosociale.
Alla fine della serata saranno in tanti a voler entrare a far parte degli amici di Orsetta. Facendosi fotografare stavolta non accanto alla locandina, ma ad Orsetta in carne ed ossa, commossa e gioiosa.

Nei nostri progetti e desideri, oltre a continuare a far conoscere e promuovere le attività e il lavoro di Calcio Sociale, c’e anche strutturare e far partire un corso di teatro per gli abitanti del Corviale. Un corso che potrebbe partire nell’autunno del 2017 proprio in una delle sale del Campo dei Miracoli.
COS’È IL CALCIO SOCIALE?

CalcioSociale è un nuovo modo di intendere il calcio, trasformandolo in un’occasione di integrazione ed educazione: è il modello di uno stile di vita improntato ai valori dell’accoglienza, della giustizia e della cooperazione.
Anche se il gioco in sé è sempre quello, le regole del CalcioSociale sono diverse da quelle che conosciamo tutti; sono uniche, alcune geniali. Come “Non esiste l’arbitro”, “Non sono consentiti più di tre gol a partita”, “L’iscrizione al torneo è individuale”. Infatti tutti possono partecipare a una partita di calcio sociale: maschi o femmine che siano, anche con disabilità, basta che abbiano dai 10 dai 90 anni e siano in grado di fare attività fisica. Non ci sono panchine o riserve: tutti possono e devono entrare in campo. Si aiuta chi sbaglia e a fine partita si sceglie il ‘social player’, ovvero il giocatore che si è comportato meglio verso i compagni.

Il calcio sociale diventa così un veicolo di aggregazione sociale, famigliare, che mette in campo padri e figli, fratelli e sorelle, chiunque sia in una situazione di disagio o di svantaggio sociale, per formare un momento di divertimento e di educazione.
Alcuni articoli che parlano del lavoro del Calcio Sociale:
Calciosociale, a Corviale nasce il campo dei Miracoli
Calciosociale e credito sportivo
La pagina FB di Calciosociale Italia
Il sito di Calciosociale
Il sito di Radio impegno
Per informazioni e per organizzare una replica a favore di Calciosociale:
organizzazione@nataliamagni.it
328 9350998